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Dino e la Perla
Scritto da MARGHERITA CARAVELLO
Diretto da EMANUELA CARUSO
Con RICCARDO PIERETTI e MARGHERITA CARAVELLO
Organizzazione a cura di ELISA PICOTTI e LAURA ALFERI
“Quando cadono le maschere, nasce un legame autentico che unisce sensibilità affini e libera nuove verità.”
Uno spettacolo teatrale attuale e urgente, introspettivo, ironico e scientificamente fondato sulle relazioni con sé e con il mondo intorno: Dino e la Perla è la storia di due persone empatiche e impulsive che si aiutano a vicenda a smettere di fingere. Che imparano a darsi il fianco. Che si specchiano e si spronano alla libertà.
Uno spettacolo che fa ridere e pensare. Che non offre soluzioni, ma strumenti. Che può essere un alleato nei percorsi terapeutici. Che dà voce — con rispetto, ironia e lucidità — a chi non ne può più d’ingoiare il rospo.
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DINO E LA PERLA
Lo Spettacolo Teatrale
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TRAMA
Lei di lavoro scrive frasi motivazionali, una al giorno, su agende che vende sul web. Non esce quasi mai di casa — “non ho tempo”, dice. Studia e s’aggiorna sulle più recenti scoperte neuroscientifiche a caccia di perché. Lei ha bisogno di avere tutto sempre sotto controllo.
Lui è un corriere chiacchierone, uno di quelli che salgono sempre al piano. Non per gentilezza, ma perché il contapassi lo sprona. È cresciuto con la nonna, in campagna, sa ascoltare e consolare. Si entusiasma e poi si impegna a tenere insieme i pezzi in ogni relazione. Lui ha bisogno di non sentirsi solo.
Si incontrano per caso. Si riconoscono subito. All’inizio, non si sopportano. Poi, non sanno da dove iniziare. Finiscono per raccontarsi com’erano da piccoli. E poi, piano piano, tutto il resto. Dino e la Perla è la storia di due persone empatiche e impulsive che si aiutano a vicenda a smettere di fingere. Che imparano a darsi il fianco. Che si specchiano e si spronano alla libertà.
Un viaggio a due voci — comico e crudo, poetico e pratico — dentro le pieghe di un disturbo che non si spiega con le calorie, ma con la storia personale. Tra botta e risposta a ritmi serrati e flussi di coscienza introspettivi, assistiamo alla crescente consapevolezza di due identità in evoluzione.
TEMATICHE
Uno spettacolo teatrale attuale e urgente, introspettivo, ironico e scientificamente fondato sui disturbi del comportamento alimentare, sulle dipendenze affettive e sulla sessualità di chi vive queste circostanze.
Il disturbo alimentare è nello spettacolo come l’elefante nella stanza, difficile da ammettere a voce alta e soprattutto sintomo di qualcosa che viene prima: fatiche relazionali, contesti ambientali iper performativi, emotività impetuosa e travolgente, identità che non trovano spazio per la propria autenticità.
Uno spettacolo che fa ridere e pensare. Che non offre soluzioni, ma strumenti. Che può essere un alleato nei percorsi terapeutici. Che dà voce — con rispetto, ironia e lucidità — a chi non ne può più d’ingoiare il rospo.
STRUTTURA
La drammaturgia — fondata su evidenze neuroscientifiche e approcci psicoterapeutici attuali — ambisce a offrire riconoscimento e spunti strategici per persone in stato di vulnerabilità.
Il linguaggio è diretto e ricco di immagini, ogni parola è pensata e pesata per non risultare controproducente (chi si occupa di comunicazione e sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare sa bene quanto sia alto il rischio).
La regia è contemporanea, fondata su elementi minimalisti ma fortemente evocativi, in grado di restituire una molteplicità di strati di senso.
In un crescendo di confidenze e sfide e giochi, si dipana una matassa di ombre e di luci mentre la partitura sonora che scandisce i ritmi in scena si compone di melodie minimal ed elettroniche, registrazioni ambientali e interni umani, orchestrate insieme per restituire la complessità di una, pur possibile, armonia relazionale tra sé e con il circostante.

Un caffè con Alda Merini: l'inizio della storia
Lo Spettacolo Teatrale
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Cosa c’è in questo spettacolo?
C'è quello che sappiamo sulle emozioni, su quanto incidono le relazioni nello sviluppo dell'identità del singolo, sulle contraddizioni che ci compongono e che ci rendono per questo unici e sorprendenti.
Ci sono tutti gli slanci e le frane degli adolescenti che siamo stati, degli adolescenti che oggi fatichiamo così tanto a riconoscere. Ci sono le ansie, le aspettative, le chiacchiere della gente per bene che non sa e giudica.
C'è la storia contemporanea, la propaganda, la dittatura, la guerra. La rivoluzione umanistica della psichiatria e la questione ancora aperta della disparità di genere.
E c'è, soprattutto, Alda Merini giovane, prima che diventasse celebre. L'inizio della storia di questa piccola ape furibonda nel suo scoprirsi poeta e donna alle prese con le resistenze sociali, l'incomprensione dei familiari, i primi disastrosi amori. C'è la testardaggine e l'intimo smarrimento di una ragazza che si è giocata "il tutto per tutto" per inseguire il sogno di vedere i suoi libri esposti un giorno "nelle vetrine roboanti della Mondadori, magari davanti a quelli di tutti gli altri". C'è tutto il dolore e il coraggio che ci vuole per conquistarsi, parola dopo parola, il proprio posto nel mondo. C'è ogni sorta di fraintendimento, il crollo, e la rinascita.
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BadaBum!
Percorsi di Teatro e Cinema per giovanissimi
I nostri laboratori sono studiati per favorire la capacità espressiva e la consapevolezza di sé, la creatività e la fiducia, la qualità collaborativa ed empatica dei partecipanti.
Il nostro obiettivo è di accompagnarli in un percorso di crescita personale e relazionale sano e funzionale attraverso gli strumenti dell'arte teatrale e cinematografica, utili a favorire un contesto non giudicante.
Le proposte di gioco sono pensate per supportare lo sviluppo dell’ascolto, del linguaggio del corpo, dell’immaginazione e della cooperazione, con proposte calibrate sulle diverse fasce d'età coinvolte:
(6–10 anni; 11–14 anni; 15-17 anni)
MAGGIORI INFO QUI

Perle
Percorsi di Teatro come Laboratorio di Complessità Sociale
Il progetto nasce dall’integrazione tra linguaggi teatrali e neuroscienze, con l’obiettivo di favorire processi di riflessione e dialogo in un ambiente sicuro e inclusivo. Attraverso tecniche di role playing, stimolazioni sensoriali ed esplorazioni guidate delle dimensioni emotive, vengono attivati meccanismi che sostengono la neuroplasticità e facilitano l’acquisizione di competenze socio-emotive e comportamenti prosociali funzionali al benessere individuale e collettivo.
“Quando cadono le maschere, nasce un legame autentico che unisce sensibilità affini e libera nuove verità.”
MAGGIORI INFO QUI

AttraversaMenti
“Non possiamo conoscere nulla d'esterno a noi scavalcando noi stessi - egli pensa ora - l'universo è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi.”
Italo Calvino, Palomar 1983
Per celebrare la memoria del grande autore a cento anni dalla sua nascita abbiamo iniziato a comporre un documentario in cui dare spazio al punto di vista minoritario.
Ci siamo ritrovati con oltre 20 ore di girato e alcune scene erano così belle, secondo noi, che avrebbero meritato di stare in un film. Così, alla Mostra del Cinema di Montecatini 2024 abbiamo presentato in anteprima il cortometraggio AttraversaMenti, realizzato con gli e le utenti delle case protette di Rapallo e Velva, in convenzione con Coopselios.
E non poteva essere altro che un omaggio anche al genio rivoluzionario della psichiatria in direzione umanistica, Franco Basaglia, a cent'anni dalla sua nascita. Perché:
"La follia è un bisogno non soddisfatto che porta l’uomo a esprimersi in maniera diversa. È una domanda la follia, una domanda di essere con gli altri.” (Franco Basaglia intervistato da Maurizio Costanzo nel 1979 per Acquario).
🎬Produzione: Cineclub Fedic Roma "Anna Magnani" in collaborazione con Coopselios
Ideato e diretto da Margherita Caravello
Riprese di Lorenzo Caravello
Montaggio a cura di Rosanna Pagliaro.

Collaborazioni
Progetti condivisi
Abbiamo stipulato una convenzione con Coopselios per cui organizziamo laboratori di teatro e cinema con gli utenti delle loro case protette. Guarda qui il corto che abbiamo realizzato con loro!
In collaborazione con Acca teniamo un laboratorio di teatro emozionale per la sensibilizzazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare. Guarda qui e qui!
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Anna Magnani
"Si avverte la tensione atmosferica della sua presenza, la sua vibrazione nell'aria come un filo di vita scoperto, pur conservando nella presenza qualcosa di regale".
Tennessee Williams, commediografo americano, in un articolo pubblicato sulla rivista "Life" affermò che persino in una sala affollata la Magnani pur restando silenziosa e ferma avrebbe fatto sentire la sua presenza.